lunedì 1 aprile 2013

L'inverno è andato il sale le buche ci ha regalato. O no?

Nelle premesse delle delibere di Giunta, in tema di manutenzione strade, si cita speso:" ...le temperature al di sotto della media invernale, ha obbligato ad un uso considerevole di sale per evitare il formarsi di strati di ghiaggio....". Se ne deduce che il sale è la causa principale delle crepe e delle buche nell'asfalto cittadino. Girando per Casale però sembrerebbe di no. Se così fosse non si spiegherebbe perchè alcuni asfalti si sarebbero salvati, pur essendo stati irrorati di cloruro di sodio. Devo stare attento a scrivere la mia tesi, perchè non sono un tecnico e già qualcuno mi ha fatto notare "che è meglio che......"ma ci provo ugualmente. Nel novembre 2011 è stato rifatto l'asfalto di Via V. Emanuele e di Via Mantova. L'inverno 2011/12 è passato senza lasciare particolari segni. Alcune crepe in zona San Rocco e altre in zona Scuola media. E il sale è stato usato, anche per le strade interne, ma un gruviera come quest'anno non si è visto. Nel mese di luglio 2012 è stato rifatto un'altro tratto della Via Mantovana. Questa volta l'inverno è stato inclemente; il freddo, la neve, il ghiaccio e ...il sale hanno ridotto il nuovo asfalto in bricciole e con delle voragini veramente pericolse. Era però curioso rilevare che, sulle ex statali, le buche si formavano dove preesistevano delle crepe, dove l'acqua penetrava sgretolando l'agglomerato. Altri punti critici erano i semafori e quelle zone dove i camion, rallentando e accelerando, con le gomme trascinavano i sassolini ormai staccati dal catrame.  

Copio da un post del 2009 dell'arch Claudio Cristofani, le argomentazione tecniche che mi sembrano appropriate e non prive d'ironia: "......Dato che l’evidenza non può essere negata, la risposta dell’autorità non si è fatta attendere, addebitando al sale sparso e alle piogge copiose la responsabilità della nefasta situazione. Giustizia è fatta? Direi proprio di no. La verità, oggettiva ed incontestabile è assai diversa e proverò a descriverla, nell’interesse delle tasche dei cittadini paganti.
La superficie delle strade di ......., che prendo ad esempio, è realizzata con una miscela di bitume, sabbia, sassolini più o meno arrotondati ed altre amenità. Per come è costruita, risulta fisicamente idonea a sopportare una certa forza di abrasione e non una doppia, tripla, quadrupla ecc., tanto è vero che, se viene superato un certo limite, questa miscela si sbriciola, proprio come un biscotto di pasta frolla che una formica non riesce ad intaccare, ma che la mano di un bambino può ridurre in mille pezzettini. E’ una questione di rapporti tra forze: quella di coesione della frolla e quella di distruzione del bambino...e ancora.....Una volta disgregati dalla massa, questi sassolini diventano un perfetto abrasivo per completare l’opera di demolizione di quanto ancora restava coerente. Anche ogni frenata e ogni partenza di questi bestioni sono causa del logorio istantaneo della pavimentazione. Non ci sono Santi che tengano!

E le strade interne? I camion non passano, ma i pulman si. Ma diciamo che non ne passano e allora perchè ci sono le buche?
Testardo. ho voluto fare un video cercando di darmi una spiegazione. Ho preso una via a caso: Via don Minzoni. Sono partito dalla fine, dove interseca la Via De Gasperi. Nel 1985, breve esperienza di consigliere comunale con delega ai Lavori Pubblici, la Giunta approva lo svincolo di Via Don Minzoni e asfalta circa trecento metri di strada. L'asfalto è ancora lì. poi....


A conclusione continuo a proporvi parte del post dell'arch. Claudio Cristofani:

"Ma c’è dell’altro se eseguo dei rappezzi di asfalto dopo avere interrato un tubo (magari della fognatura) e non rispetto una corretta tecnica costruttiva del terrapieno, lucrando in assenza del controllo dei tecnici comunali, posso stare certo che al passaggio di un veicolo pesante l’asfalto si sbriciolerà, lascerà penetrare la pioggia, quindi bagnandosi la terra, si avallerà. I bordi dell’avallamento saranno sottoposti ad un’usura immediata e si formerà la “buca”. Non può funzionare nemmeno la tecnica, palesemente truffaldina, di eseguire il rappezzo “a dorso di mulo” pensando che abbassandosi sotto il peso dei veicoli possa posizionarsi a livello della carreggiata originaria! Miseria visibile ad occhio inesperto, eppure eseguita da diversi.
In conclusione: la responsabilità attribuita al sale, ed al meteo, ha il sapore dell’insipienza tecnica e non consente di evitare la reiterazione del danno. Ben diversa soluzione e ben altra verità si possono affermare imponendo veicoli di minore portata (che esistono) che hanno solo due assi, e controllando costantemente la buona tecnica delle lavorazioni che interessano i beni pubblici come le strade. Chissà quante volte il malcostume delle bugie, anche nel territorio della politica, nasce da una banale ignoranza della buona tecnica? Quis custodiet custodes?